Tumori dello stomaco

Il tumore dello stomaco ha un incidenza ancora elevata soprattutto in determinate zone geografiche (anche a causa delle abitudini alimentari) come il Giappone. In Italia l’incidenza è ancora elevata in Romagna ed in Toscana.
Nella diagnosi il ruolo è costituito dalla esfoagogastroduodenoscopia con la quale grazie alle biopsie si può fare anche diagnosi istologica.
Altri esami compresi nel workup preoperatorio sono: la TAC addome e torace con mezzo di contrasto e la ecoendoscopia.
In base alla stadiazione preoperatoria può essere indicata la chemioterapia preoperatoria (neoadiuvante) e successivamente l’intervento chirurgico oppure negli stadi più precoci l’intervento chirurgico upfront.

Negli stadi precoci trovano spazio oggigiorno anche tecniche di rimozione endoscopica della neoplasia (chiamata ESD): purtroppo la difficoltà di una diagnosi precoce e le elevate skill richieste rendono tali metodiche difficili da eseguire.
L’intervento chirurgico cambia in base alla sede del tumore. Pertanto se la sede è distale può essere indicata una gasatrectomia subotoale con asportazione di 2/3 dello stomaco mentre per le sedi piu prossimali all’esofago è indicata la rimozione totale dello stomaco.

Andrea Lucchi chirurgo tumori allo stomaco

L’intervento chirurgico del tumore dello stomaco

Fondamentale in ogni caso è la rimozione dei linfonodi loco-regionali (linfadenectomia D2).
Gli interventi possono essere eseguiti con la tecnica tradizionale laparotomica o laparoscopica.

La tecnica laparoscopica ha molti vantaggi:

  • Minor trauma chirurgico e recupero precoce della funzione intestinale e motoria

  • Minor perdite ematiche

  • Visione magnificata grazie alla tecnologia 4k/3D

  • Minori cicatrici

  • Degenza ospedaliera ridotta

Non vi sono differenze in termini oncologici fra tecnica tradizionale e laparoscopica soprattutto per gli stadi precoci della malattia. Alcuni stadi stanno validando anche l’utilizzo della tecnica laparoscopica per gli stadi più avanzati.

La gastroresezione laparoscopica viene eseguita in anestesia generale e l’intervento dura circa 3 ore mentre la gastrectomia totale dura circa 4 ore.

Andrea Lucchi chirurgo tumori stomaco apparato digerente

Post-operatorio

Anche in chirurgia gastrica applichiamo i protocolli ERAS (Enhanced recovery after surgery) che comportano una riabilitazione precoce del paziente. Pertanto già alla sera dell’intervento il paziente sottoposto a gastroresezione laparoscopica può assumere acqua e marmellata. In 1 giornata si alza e deambula, assume liquidi. In seconda giornata esegue un controllo radiologico e assume dieta leggera mentre in terza-quarta giornata generalmente può essere dimesso.
Nel primo mese post-operatorio il paziente assume una dieta semiliquida progressivamente più solida.
Dopo gastrectomia totale laparoscopica la degenza è leggermente più lunga (solitamente 7-9 giorni) così come il ripristino della alimentazione.

DR. ANDREA LUCCHI

Chirurgo Direttore presso UO Chirurgia generale ospedale Ceccarini di Riccione AUSL Romagna

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CHIRURGIA VIDEOLAPARASCOPICA DI PARETE E DELLE ERNIE
CHIRURGIA MININVASIVA DEL GIUNTO GASTROESOFAGEO
TRATTAMENTO MININVASIVO DEL SINUS PILONIDALIS E DELLE FISTOLE PERIANALI CON FISTULOSCOPIO DI MEINERO (EPSIT E VAAFT)

Ha sviluppato inoltre competenze in ambito di ERAS (Enhanced Recovery After Surgery): sull’argomento ha partecipato alla stesura di alcuni lavori scientifici pubblicati su importanti rivisti del settore ed ha tenuto relazioni in ambito nazionale ed internazionale (Annual Congress of Society of Laparoendoscopic Surgeons, Orlando, USA 2015, Annual Congress of American College of Surgeons, San Diego, USA 2017)
I protocolli ERAS vengono applicati di routine da circa 10 anni c/o la Chirurgia di Riccione e sono stati ulteriormente implementati negli ultimi 2 anni.

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