Tumori del colon-retto

Il tumore del colon-retto è il primo tumore per insorgenza nella popolazione italiana.
Può insorgere a livello del colon ascendente o destro, del colon trasverso, del colon discendente, del sigma o del retto. Sono dovuti nella maggior parte dei casi alla trasformazione in senso maligno di polipi.

Andrea Lucchi chirurgo tumori apparato digerente

Quali sono i sintomi?

I sintomi sono variabili e dipendono spesso dalla localizzazione del tumore: molto frequente è l’anemia per i tumori del colon destro mentre per i tumori del colon sinistro sono frequenti stitichezza e rettorragia (emissioni di feci frammiste a sangue). Altri sintomi possono essere rappresentati da dimagrimento ed inappetenza.

Il cancro del retto può spesso manifestarsi con difficoltà all’evacuazione o senso di evacuazione incompleta.

Come si fa la diagnosi?

Spesso le neoplasie del colo-retto vengono diagnosticate nel corso degli screening avviati dalla ASL (SOF, sangue occulto fecale e colonscopia).
L’esame principale è la colonscopia durante la quale si possono effettuare biopsie per la diagnosi istologica.

E dopo la diagnosi?

Dopo la colonscopia e l’esame istologico di neoplasia colo-rettale il medico di medicina generale indirizza il paziente dal chirurgo il quale aprirà un pre-ricovero durante il quale il paziente sarà sottoposto a TAC torace-addome CMDC, eventuale RMN (risonanza magnetica nucleare per i tumori del retto), esami bioumorali con oncomarkers, ECG e tutti gli accertamenti eventualmente necessari ad inquadrare il paziente (visita penumologica nei pazienti pneumopatici, visita diabetologica nei diabetici etc). Al termine dell’iter diagnostico il caso clinico viene discusso in ambito multidisciplinare assieme ad oncologo, radiologo, radioterapista, anatomo patologo, endoscopica e geriatra al fine di scegliere l’iter terapeutico più appropriato.

Come si cura il cancro del colon-retto?

In assenza di metastasi (fegato e/o polmone) la terapia è essenzialmente chirurgica e consiste nell’asportazione di:

  • Colon destro: emicolectomia destra

  • Colon trasverso: emicolectomia detra allargata al discendete

  • Colon sinistro: emicolectomia sinistra

In presenza di metastasi a distanza (fegato e/o polmone) può essere indicato fare precedere alla chirurgia la chemioterapia (neoadiuvante)

Nel cancro del retto la terapia è multidisciplinare: spesso, in determinati stadi più avanzati, è indicato una radio e chemioterapia preoperatoria (neoadiuvante)
L’intervento chirurgico consiste nell’asportazione del retto e del mesoretto (tessuto linfograsso che avvolge il retto) e può essere eseguito per via laparoscopica e/o transanale (TATME)

Andrea Lucchi chirurgo tumori apparato digerente

Che cosa deve fare il paziente in attesa di intervento?

Negli ultimi anni si sono diffusi protocolli cosidetti ERAS (enhanced recovery after surgery) il cui scopo è quello di migliorare il recupero fisico e funzionale dopo gli interventi chirurgici.

Nell’ambito di tali protocolli è prevista la PRE-HABILITATION che si avvale di una serie di item il cui scopo è quello di migliorare lo stato fisico del paziente al momento dell’intervento:

  • Attività fisica aerobica

  • Ginnastica respiratoria

  • Dieta

  • Integrazione proteico-calorica

  • Stop alcol e fumo

L’intervento chirurgico

Il paziente entra in reparto il giorno dell’intervento e può assumere liquidi chiari fino a 4 ore prima dell’intervento (protocollo ERAS).
L’approccio chirurgico mininvasivo rappresenta il gold standard.
L’intervento viene eseguito in anestesia generale e dura dai 90 minuti per una emicolectomia destra fino alle 3 ore per una resezione del retto.
Solitamente vengono eseguite 4-5 piccole incisioni cutanee (5-10 mm) ed una minilaparotomia sovrapubica.

Andrea Lucchi chirurgo tumori apparato digerente emicolectomia destra

Emicolectomia destra

Andrea Lucchi chirurgo tumori apparato digerente emicolectomia sinistra-resezione di retto

Emicolectomia sinistra-resezione di retto

Vantaggi della laparoscopia:

  • Minori perdite di sangue

  • Minore trauma chirurgico con conseguente recupero precoce della funzione intestinale

  • Visione intraoperatoria magnificata grazie alla tecnologia 4k e 3D

  • Minori cicatrici post-operatoie

  • Minor incidenza di ernie post-operatorie

  • Minor dolore post-operatorio

  • Minori infezioni di ferita

Post-operatorio

Applicazione di un protocollo ERAS. Alla sera del giorno dell’intervento il paziente può bere, assume the e marmellata.
In prima giornata post-operatoria il paziente cammina, non vengono più somministrati liquidi endovena, si alimenta con dieta leggera.
In seconda giornata postoperatoria il paziente aumenta l’alimentazione e nel pomeriggio viene solitamente dimesso (se il dolore è controllato e se determinati parametri clinici sono rispettati).

La stomia

Nel caso in cui sia necessario confezionare una stomia (ano artificiale sulla parete addominale) il paziente ed i familiari seguono sin dal preoperatorio un percorso di addestramento tenuto dal personale dell’ambulatorio dedicato (ARISTOM).

Controlli postoperatori

Il paziente viene contattato telefonicamente tutti i giorni dal personale medico del reparto sino al primo controllo ambulatoriale dopo 7 giorni.
Durante i controlli ambulatoriali viene consegnato il referto istologico e programmata la valutazione oncologica.

DR. ANDREA LUCCHI

Chirurgo Direttore presso UO Chirurgia generale ospedale Ceccarini di Riccione AUSL Romagna

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Ha sviluppato inoltre competenze in ambito di ERAS (Enhanced Recovery After Surgery): sull’argomento ha partecipato alla stesura di alcuni lavori scientifici pubblicati su importanti rivisti del settore ed ha tenuto relazioni in ambito nazionale ed internazionale (Annual Congress of Society of Laparoendoscopic Surgeons, Orlando, USA 2015, Annual Congress of American College of Surgeons, San Diego, USA 2017)
I protocolli ERAS vengono applicati di routine da circa 10 anni c/o la Chirurgia di Riccione e sono stati ulteriormente implementati negli ultimi 2 anni.

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